Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

La Madonna del Magnificat

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Angeloflove85
icon12  view post Posted on 8/12/2012, 15:32     +1   -1





Sandro Botticelli nella sua Madonna del Magnificat imprime nell'immaginario l'icona della Vergine che viene incoronata dagli Angeli come Regina e Madre di Dio. Lo spazio avvolgente che ingloba Maria con il Bambino Gesù è come circostanziato dalle mani degli Angeli che emergono in rilievo sorreggendo la corona che sembra scesa dall'alto per mezzo dell'azione dello Spirito, manifesto nella piena rotondità del sole e nel suo arancione carico di forza e di vitalità. I raggi si dipartono verso il basso mentre i veli delicati, e appena percettibili, restano fluttuanti sul capo della Vergine: simbolo della sua purezza trasfigurata ma arricchita di venature dorate che rappresentano la sua regalità divina. Gli Angeli che fanno da tramite con le loro mani ben consapevoli dell'alto incarico, alla luce della definizione delle linee dei muscoli e dello sguardo solenne, sorreggono, nell'atto di porgere, la corona di stelle, luminosa e delicata, sul capo della Vergine avvolto in tessuti rosso purpureo – colore della Passione del Cristo – nella morbidezza soffice di un nero – immagine del Mistero – alonato di rifiniture dorate e ambrate. Un intreccio di mani che si avvolgono in un abbraccio circolare, richiamando la stessa rotondità del dipinto. Le mani della Madre e del Figlio congiunte in un'unica azione: il Bambino Gesù che con la mano e la gambina sinistra sorregge il peso e la costanza del melograno sul quale la mano di Maria si posa delicatamente cercando il contatto con il Figlio nelle due dita che si incontrano, evidenziando con il medio la caratteristica del frutto, ovvero i grani, simbolo di fecondità. Il tenero sguardo di Maria esprime la semplicità beata della Vergine che in atto di timore divino intinge la penna nel calamaio offerto dall'Angelo che osserva con accurata attenzione il suo gesto eterno, già compiuto ma sempre rinnovato. I tre Angeli sulla scena che sembrano un tutt'uno in quell'unica missione di cui l'uno guarda l'altro e il terzo dall'alto li avvolge nel suo abbraccio rassicurante. Il braccio destro, allungato, di Gesù Bambino sovrasta quello della Madre che ne diviene strumento: con il medio indica una parola che profuma di profezia e di grazia, in unione alla medesima parola sottolineata delicatamente dal dito dell'Angelo che richiama l'Annunciazione. Una parola dischiusa alla mente della Vergine che custodiva il suo Magnificat nel cuore. E lo sguardo di Gesù in atto di richiesta, con le labbra che accennano e indicano la direzione in quell'unica Parola feconda che porta frutto. Lo sguardo dello spettatore non può, dunque, non immergersi nella quiete della scena che si apre in lontananza: i prati erbosi di una campagna distesa attraversata da un fiume limpido e lineare che riflette il cielo. L'immagine dell'equilibrio e dell'armonia di una vita, quella di Maria, vissuta nella linearità perfetta di Cristo. Il centro. Il cerchio ingloba i personaggi: una rotondità oscura che dà il senso della distinzione tra un dentro e un fuori che allo stesso tempo non separa, non divide. Ogni tratto, ogni gesto, ogni mano, compreso l'orizzonte in lontananza che ormai ci sembra così vicino, così immediato, ci parlano di comunione: unione tra Dio e l'uomo, tra lo spirito e la materia, tra il cuore e la ragione.





Edited by Angeloflove85 - 10/12/2012, 13:45
 
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