Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

Quale fondamento ha la “morale laica”?

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Dominicus OP
view post Posted on 3/4/2012, 12:58     +1   -1




Quale fondamento ha la “morale laica”?

di Stefano Biavaschi*
*teologo



Che cos’è la morale laica? Quali fondamenti ha? Da quanto tempo esiste? Da sempre la filosofia s’interroga, facendo ricorso alla ragione, sulle maggiori questioni morali, ed i grandi filosofi classici hanno spesso posto importanti basi per la ricerca del buono oltre che del vero. Ma, nel linguaggio moderno, per morale laica s’intende una morale “non confessionale”, che non faccia riferimento a nessuna forma di teologia morale. Quest’indipendenza dalla religione si traduce, almeno in occidente, come indipendenza dal cristianesimo e dai suoi valori.


La morale laica intende presentarsi come una libera conquista della ragione che, disancorata dalla Parola di Dio, sarebbe in grado di definire da sé il bene ed il male. I comandamenti ed il Vangelo non vengono pertanto più visti come normativi del comportamento, anzi vengono spesso intesi come impedimenti verso il raggiungimento di formulazioni universalmente condivise. Anche la Chiesa viene di conseguenza vista come istituzione che condiziona la vera libertà di scelta. La morale laica non ama però autodefinirsi come “morale non confessionale” o “morale non cristiana”, perché si arroga il diritto di poter essere condivisa anche dai cristiani, rivendicando a sé un ruolo “al di sopra delle parti”, e pertanto ponendosi come punto di riferimento universale ed accettabile da tutti. E’ la ragione umana, sostiene la morale laica, a stabilire il metro di misura morale delle nostre azioni, l’appartenenza ad una confessione religiosa è visto anzi, nella mentalità “laica”, come una difficoltà oggettiva verso l’autonomia morale. Non a caso, infatti, la morale laica nasce in contemporanea col grande fenomeno del secolarismo.


Il tempo viene visto dai secolaristi non più come il luogo di esperienza del sacro, dell’eterno, ma come semplice dimensione orizzontale, saeculum appunto: ininterrotto svolgersi dei secoli lungo una linea orizzontale senza principio né fine, e non una spirale ciclica che tende verso Dio. Questa visione laicista della storia fu figlia dell’illuminismo più deteriore: non l’illuminismo italiano inaugurato dal Muratori e giunto attraverso il Verri e il Beccaria fino al Manzoni, ma l’illuminismo anticlericale di stampo francese che fece della ragione una dea da adorare, ed ai piedi della quale sacrificare coloro che ancora si riferivano all’assoluto. Non a caso fu in quel periodo che si tentò di ristrutturare il calendario degli anni, dei mesi, e dei giorni. Il tempo ricominciava dall’anno zero secondo un nuovo ordine dei secoli. In contemporanea con questo processo di scristianizzazione del mondo, si affermò sempre più, tra il settecento e l’ottocento, l’idea che l’uomo non aveva più bisogno di Dio. Laicismo, razionalismo, scientismo posero le basi teoriche di questo nuovo atteggiamento “religioso”. Anche la natura, inizialmente dea, veniva poi piegata come strumento dell’utile, erano gli anni in cui tutto veniva sezionato e studiato con freddo spirito di catalogazione, mammiferi ed uccelli esotici venivano impagliati a migliaia per il culto dell’osservazione, farfalle e coleotteri venivano infilzati e racchiusi in bacheche; gli anni in cui il cranio di Bernadette di Lourdes veniva misurato e tastato, mentre l’antropologia darwinista stabiliva quella superiorità di alcune razze umane sulle altre, che tanto danno fece nelle mani delle ideologie nazionaliste. Se non c’era più bisogno di Dio e della Chiesa, c’era ancora bisogno di una morale?


L’uomo secolarizzato non amava definirsi un immorale, ed anzi sosteneva che una morale fosse possibile anche senza fare riferimento alla fede. Fu così coniato il termine “morale laica”, e, per un po’, la grande illusione di poter conservare e tramandare ugualmente i grandi valori morali fu resa possibile dal fatto che, anche se la testa era atea, il cuore conservava in sé l’educazione trasmessa dai padri. Ma quando emerse il fallimento educativo di questa impostazione, le nuove generazioni si scoprirono atee sia nella testa che nel cuore: il soggettivismo prese il posto del relativismo, il nichilismo quello del secolarismo, il cinismo quello del laicismo. Man mano si scoprì che il grande mito di una morale fondata su valori “universalmente condivisi” s’infrangeva contro totalitarismi e fondamentalismi, che quei valori non condividevano affatto. La tempesta del ’68 fece il resto, e la morale “laica” con cui molti intellettuali avevano fatto orgoglioso sfoggio di sé, naufragò nei suoi evidenti risultati.


Oggi si è ridotta ad una sola affermazione ed un solo principio: “la morale è che ognuno può costruirsi una propria morale”. Non è nemmeno più importante che i valori siano “universalmente condivisi”: l’importante è che siano condivisi da me. L’io diventa quindi l’arbitro assoluto del bene e del male, e le sue decisioni comportamentali non devono essere messe in discussione nemmeno dall’io degli altri. Persa la sua dimensione comunitaria, l’io si riduce così ad una monade isolata, che non opera più per il bene comune, e non riuscendo nemmeno a raggiungere la propria felicità, sprofonda in una solitudine sempre più abissale.

 
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view post Posted on 3/4/2012, 13:05     +1   -1
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Interessantissimo questo articolo!
 
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wise
view post Posted on 7/4/2012, 14:24     +1   -1




Articolo interessante ma che fa la domanda senza neanche tentare di dare una risposta.
 
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Kajetan
view post Posted on 7/4/2012, 19:37     +1   -1




Invece la risposta è chiara: la "morale laica" non ha alcun fondamento...
 
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Raimundus
view post Posted on 8/4/2012, 15:08     +1   -1




Appunto. Non ha nessun fondamento oggettivo. Se una norma morale non ha un fondamento ontologico, promana esclusivamente da uno stupido giuridicismo in base al quale la norma ha valore in quanto promulgata (e quindi stabilita a maggioranza o imposta da una dittatura). Se Dio non esiste, diceva un grande scrittore russo, tutto è permesso; se Dio non esiste, non c'è etica. Infatti basta vedere cosa ha prodotto l'etica laicista di un Peter Singer... che scrive delle idiozie aberranti, le quali, tuttavia, in un paradigma ermeneutico che elimina la metafisica, sono non solo giustificabili ma anche ovvie. Il problema non è teologico ma di cattiva filosofia (morale). Un'etica senza verità non è possibile.

"Nè un neonato nè un pesce sono persone, uccidere questi esseri non è moralmente così negativo come uccidere una persona"
(Peter Singer, Ripensare alla vita, Il Saggiatore 1996, pag. 20) "Perché limitare l’uccisione dentro il corpo della donna? E’ ipocrita far abortire all’ottavo mese e non consentire l’eutanasia neonatale" (sempre il solito campione di "morale laica" Peter Singer, filosofo, i cui libri sono di moda nelle biblioteche atee e agnostiche). Qui ( http://s2ew.mpv.glauco.it/​mpv/s2mag...03;031105ab.pdf ) troverete altre perle di Singer. E questo sarebbe progresso civile e libertà? Buona Pasqua a tutti.
 
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wise
view post Posted on 10/4/2012, 11:40     +1   -1




CITAZIONE
Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, si giace con lei, condurrete ambedue alla porta di quella città, e li lapiderete sì che muoiano. Deuteronomio 22:24

CITAZIONE
La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori... È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere. Sant'Agostino

E questo sarebbe progresso civile e libertà? Buon 25 Aprile a tutti.
 
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Kajetan
view post Posted on 10/4/2012, 12:53     +1   -1




Per la serie: decontestualizzare e saltare di palo in frasca... da sempre le "armi" migliori di chi non conosce né la logica né la filosofia e ciononostante è convinto di essere un "libero pensatore" :D
 
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Raimundus
view post Posted on 10/4/2012, 13:28     +1   -1




Alla prima citazione, decontestualizzata, risponde la condotta di Gesù verso l'adultera; alla seconda, si risponde che Agostino ha ragione: la donna non è fatta ad immagine e somiglianza di Dio, perché, di per sé, neanche il maschio si trova in tale condizione. E' l'umanità ad essere ad immagine e somiglianza di Dio, al di là della specificazione sessuale, e nella antropologia di S. Agostino nel matrimonio non è tanto il singolo a essere e ritrovare in Cristo tale immagine e somiglianza, ma la coppia. Chi non sa di teologia abbia la decenza di tacere, e se vuole risponda alle pertinenti obiezioni filosofiche di cui sopra (Singer, Kelsen & C.). Grazie

Su cosa si basa la c.d. morale laicista? Parliamo da buoni filosofi.
 
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wise
view post Posted on 10/4/2012, 14:26     +1   -1




CITAZIONE (Kajetan @ 10/4/2012, 13:53) 
Per la serie: decontestualizzare e saltare di palo in frasca... da sempre le "armi" migliori di chi non conosce né la logica né la filosofia e ciononostante è convinto di essere un "libero pensatore" :D

Ne più ne meno di ciò che ha fatto Raimondo citando quelle frasi di Peter Singer ;)

(di cui ammetto ignoravo l'esistenza fino a stamattina, e che se la pensa veramente come emerge da quelle frasi decontestualizzate è un cretino)
 
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Dominicus OP
view post Posted on 10/4/2012, 14:49     +1   -1




Quel racconto della Genesi sulla "caduta dell'uomo" in realtà è il racconto che rivela ed anticipa la miseria del peccato dell'uomo all'uomo stesso; all'uomo contemporaneo in particolare... L'atto di superbia di Eva non è solo un peccato del passato, un peccato di cui bisogna prendere atto per spiegare tutti gli eventi che portano alla Redenzione per mezzo di NSGC. Ma è un peccato attuale in cui l'uomo continua a perseverare ogni volta che si fa portatore delle menzogne storiche, ovvero di quelle menzogne che cambiano continuamente nome, ma che hanno un unico comune denominatore: tutte sono contro Dio! Che si chiamino illuminismo, comunismo, laicismo, nichilismo, femminismo (e chi più ne ha, più ne metta) poco importa... Tutte negano Dio per affermare una impossibile autonomia dell'uomo come essere. Questo è l'errore di fondo più grave: l'uomo non può esistere da sé, non è creatore di sé stesso, non può esistere senza Dio! Inevitabilmente, una morale senza Dio non può che essere contro Dio, quindi contro il bene dell'uomo stesso...
 
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wise
view post Posted on 10/4/2012, 15:16     +1   -1




CITAZIONE (Raimundus @ 10/4/2012, 14:28) 
Alla prima citazione, decontestualizzata, risponde la condotta di Gesù verso l'adultera

Alla faccia della legge naturale, eterna ed immutabile.



CITAZIONE (Raimundus @ 10/4/2012, 14:28) 
alla seconda, si risponde che Agostino ha ragione: la donna non è fatta ad immagine e somiglianza di Dio, perché, di per sé, neanche il maschio si trova in tale condizione. E' l'umanità ad essere ad immagine e somiglianza di Dio, al di là della specificazione sessuale, e nella antropologia di S. Agostino nel matrimonio non è tanto il singolo a essere e ritrovare in Cristo tale immagine e somiglianza, ma la coppia. Chi non sa di teologia abbia la decenza di tacere, e se vuole risponda alle pertinenti obiezioni filosofiche di cui sopra (Singer, Kelsen & C.).

Sicuramente non ho conoscenze filosofiche approfondite come le tue, ma l'italiano penso di conoscerlo bene. Al di la del discorso sulla somiglianza a Dio, di cui mi importa meno di nulla, in quella frase si giustifica non solo la sottomissione della donna ma anche lo schiavismo.

Quello che mi sembra interessante di quella frase è il riferimento all'"ordine della natura" ed alla "giustizia naturale". Quella eterna ed immutabile che per fortuna dopo un millennio è mezzo è cambiata.

CITAZIONE (Raimundus @ 10/4/2012, 14:28) 
Su cosa si basa la c.d. morale laicista? Parliamo da buoni filosofi.

"Agisci in modo che tu possa volere che la massima della tua azione divenga legge universale".

 
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Dominicus OP
view post Posted on 10/4/2012, 15:50     +1   -1




Forse Gesù vale ora meno di san Paolo o sant'Agostino? E' evidente che sei tu a decontestualizzare ogni argomento. Sia san Paolo che sant'Agostino sono uomini del loro tempo. Tutte le volte che ci troviamo di fronte a simili scritti bisogna avere il buon senso del discernimento per separare ciò che è dovere di Carità cristiana da ciò che ha origine nell'uomo, quindi bisogna anche tener presente la mentalità corrente del tempo... Non si può interpretare il passato con le categorie del presente. Se tu parlassi a san Paolo o a sant'Agostino di uguaglianza dei diritti tra uomo e donna, allora costoro si sarebbero messi a ridere o ti avrebbero dato del matto! Tuttavia, il fondamento della parità dei diritti tra i sessi e tra le varie classi sociali si trova proprio nel Cristianesimo... Se non avessimo avuto il Cristianesimo non ci sarebbe neanche la concezione dell'uomo come "persona"... Vedi cosa accadeva presso le altre culture.
 
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wise
view post Posted on 10/4/2012, 16:00     +1   -1




Pienamente d'accordo.

Infatti sostengo da sempre che le leggi immutabili non esistono.
 
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Dominicus OP
view post Posted on 10/4/2012, 17:42     +1   -1




Invece io sostengo che le leggi immutabili esistono. Ma bisogna far attenzione a distinguere nella Bibbia ciò che è fondante da ciò che non lo è... La Rivelazione ha un carattere di progressività. Per esempio, non si poteva annunciare ad un popolo primitivo, come era il popolo israelita dell'AT, il comandamento dell'amore così come ce l'ha trasmesso Gesù Cristo. Di assoluto, centrale e immutabile c'è solo il Vangelo. Tutto il resto è solo in funzione del Vangelo, per esplicitarlo meglio o per declinarlo nelle varie realtà e culture.
 
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bedwere
view post Posted on 10/4/2012, 19:48     +1   -1




QUOTE (wise @ 10/4/2012, 08:00) 
Pienamente d'accordo.

Infatti sostengo da sempre che le leggi immutabili non esistono.

Ne deduco che secondo te un governo, magari anche democratico, ha il diritto di cambiare qualsiasi legge. Ad esempio, supponiamo che nella nazione immaginaria di Ruritania la maggioranza della popolazione odi le persone con i capelli rossi. E` quindi lecito secondo te per il parlamento ruritano passare una legge per cui ogni persona con i capelli rossi venga all'istante condannata a morte?
 
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25 replies since 3/4/2012, 12:58   2269 views
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