Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

Eutanasia per i neonati: proposta choc accende discussione su Web, leggete questa schifezza...

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Dominicus OP
view post Posted on 29/2/2012, 18:09     +1   -1




Da http://notizie.virgilio.it/cronaca/eutanas...web_163843.html


Eutanasia per i neonati: proposta choc accende discussione su Web

Sul Journal of Medical Ethics due ricercatori italiani riflettono sull'aborto post natale. Sdegno dei siti cattolici



Roma, 29 feb. (TMNews) - Sdegno dei siti cattolici sul cosiddetto "aborto post-natale": una interpretazione ardita di bioetica che porterebbe a giustificare l'infanticidio e che riapre il dibattito filosofico su cosa vuol dire essere una "persona".

La questione è stata sollevata da un articolo scientifico pubblicato sul Journal of Medical Ethics da due ricercatori italiani: Alberto Giubilini e Francesca Minerva. Secondo i due autori, lo status morale di un neonato è equiparabile a quello di un feto: nessuno dei due è in grado di attribuire un valore alla propria esistenza, "il fatto che siano persone in potenza - si legge nell'abstract - è moralmente irrilevante" perché manca loro la consapevolezza e quindi non sono "persone". Di qui l'uso dell'espressione "aborto post natale" al posto di infanticidio: perché, "come l'aborto è permesso in alcuni casi, inclusi quelli in cui il neonato non è disabile, per tutti gli stessi dovrebbe essere autorizzata l'eutanasia dei neonati".

L'articolo ha acceso un dibattito etico soprattutto sul Web, e scatenato la reazione dei cattolici. "Il vaso di Pandora, una volta aperto, fa uscire di tutto - ha scritto Avvenire - giustificando le decisioni più barbare e inumane come il legittimo prevalere degli interessi di chi è persona rispetto a chi lo sarebbe solo in modo potenziale o non lo sarebbe più per le sue condizioni di malattia. Secondo questa logica: l'interesse della società prevale inevitabilmente su quello di ciascun essere umano". Si parla di "aborto post natale" su Twitter: in tanti la definiscono una questione "interessante e delicata", ma c'è pure chi bolla i due ricercatori come "ignoranti" e il loro articolo come un "delirio".
 
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avalon2009
view post Posted on 29/2/2012, 19:08     +1   -1




che assurdità..........
 
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view post Posted on 29/2/2012, 21:22     +1   -1
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Avvocato della Gabry, della Requi, Jesus 'SnaKe SuperStar e della Walka

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Già il problema dell'eutanasia è se considerarlo lecito o applicare la fattispecie di reato di "Omicidio del consenziente" (art. 579 c.p.) ma qui si parla di individui che non possono esprimere nemmeno il proprio pensiero! C'è un motivo per cui si chiama infanticidio e che sia punito dalla legge di ogni Paese... che assurdità che si leggono a volte.
 
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Kajetan
view post Posted on 1/3/2012, 12:30     +1   -1




In effetti vorrei che qualcuno mi spiegasse cosa c'è di tanto strano in questa proposta, perché io non l'ho capito!
Se è lecito uccidere gli esseri umani PRIMA che nascano, cosa cambia dal poterli uccidere DOPO? O si accetta che gli esseri umani innocenti non si toccano MAI, oppure è del tutto lecito discutere l'uccisione di bambini, malati, neri, ebrei, etc etc etc...
 
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bedwere
view post Posted on 1/3/2012, 21:00     +1   -1




Kajetan centra il bersaglio.
 
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wise
view post Posted on 2/3/2012, 07:20     +1   -1




Quindi la nascita sarebbe un evento irrilevante?

A sto punto perchè condannare gli omicidi? tanto la vita continua nell'aldilà.
 
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Kajetan
view post Posted on 2/3/2012, 08:42     +1   -1




Fondamentalmente la nascita è uscire dalla madre e iniziare a respirare per conto proprio... e poi? Altro di rilevante?

P.S. wise, studia un pochino di filosofia... la seconda vita non è come la prima, c'è un salto ONTOLOGICO (che nella nascita non c'è...) ;)
 
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wise
view post Posted on 2/3/2012, 11:23     +1   -1




CITAZIONE (Kajetan @ 2/3/2012, 08:42) 
Fondamentalmente la nascita è uscire dalla madre e iniziare a respirare per conto proprio... e poi? Altro di rilevante?

Nulla. Nulla di rilevante.

Ah no, scusa, dimenticavo, viene anche segnata all'anagrafe. La nascita è solo un atto burocratico. Magari col prossimo decreto semplificazioni vediamo di abolirla.



CITAZIONE (Kajetan @ 2/3/2012, 08:42) 
P.S. wise, studia un pochino di filosofia... la seconda vita non è come la prima, c'è un salto ONTOLOGICO (che nella nascita non c'è...) ;)

Perdonami, ma preferisco dedicare il mio tempo, inevitabilmente limitato checchè se ne dica, a qualcosa di più...come dire...concreto, ecco, si, concreto è la parola giusta. :D

Alla seconda vita ci penserò quando sarò sulla barca di Caronte. Quindi probabilmente mai.

 
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Kajetan
view post Posted on 2/3/2012, 11:31     +1   -1




CITAZIONE (wise @ 2/3/2012, 11:23) 
Nulla. Nulla di rilevante.

Ah no, scusa, dimenticavo, viene anche segnata all'anagrafe. La nascita è solo un atto burocratico. Magari col prossimo decreto semplificazioni vediamo di abolirla.

Anche il passaggio all'età adulta viene sancito dal raggiungimento del 18esimo genetliaco. Cambia fisicamente, oppure ontologicamente, la persona?



CITAZIONE
Perdonami, ma preferisco dedicare il mio tempo, inevitabilmente limitato checchè se ne dica, a qualcosa di più...come dire...concreto, ecco, si, concreto è la parola giusta. :D

Alla seconda vita ci penserò quando sarò sulla barca di Caronte. Quindi probabilmente mai.

Quindi la filosofia non è concreta? Quindi non ha rilevanza? Bene, allora perché stai parlando di un problema che è prettamente filosofico? Non è che sei un pochino pochino incoerente??? :woot:
P.S. ok, dirò a Caronte di farti andare a nuoto :P
 
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wise
view post Posted on 2/3/2012, 12:23     +1   -1




CITAZIONE (Kajetan @ 2/3/2012, 11:31) 
CITAZIONE (wise @ 2/3/2012, 11:23) 
Nulla. Nulla di rilevante.

Ah no, scusa, dimenticavo, viene anche segnata all'anagrafe. La nascita è solo un atto burocratico. Magari col prossimo decreto semplificazioni vediamo di abolirla.

Anche il passaggio all'età adulta viene sancito dal raggiungimento del 18esimo genetliaco. Cambia fisicamente, oppure ontologicamente, la persona?

Quella è una convenzione sociale. La trovo ben diversa dal passaggio da uno stato in cui si è TOTALMENTE DIPENDENTI e PARTE INTEGRANTE di un altro corpo ad uno stato in cui si è indipendenti per la quasi totalità delle funzioni vitali, eccetto l'alimentazione che può essere fornita da qualunque altra persona (e non solo) al mondo.




CITAZIONE (Kajetan @ 2/3/2012, 11:31) 
CITAZIONE
Perdonami, ma preferisco dedicare il mio tempo, inevitabilmente limitato checchè se ne dica, a qualcosa di più...come dire...concreto, ecco, si, concreto è la parola giusta. :D

Alla seconda vita ci penserò quando sarò sulla barca di Caronte. Quindi probabilmente mai.

Quindi la filosofia non è concreta? Quindi non ha rilevanza? Bene, allora perché stai parlando di un problema che è prettamente filosofico? Non è che sei un pochino pochino incoerente??? :woot:
P.S. ok, dirò a Caronte di farti andare a nuoto :P

Ovviamente non mi riferivo a tutta la filosofia, solo a quella branca che perde tempo con il problema della seconda vita. Un po' come quei fisici che studiano la lanugine ombelicale.


CITAZIONE (Kajetan @ 2/3/2012, 11:31) 
P.S. ok, dirò a Caronte di farti andare a nuoto :P

:woot:

Non so nuotare, cosa succede se annego? passo direttamente alla terza vita? :D

 
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Kajetan
view post Posted on 2/3/2012, 13:17     +1   -1




CITAZIONE (wise @ 2/3/2012, 12:23) 
Quella è una convenzione sociale. La trovo ben diversa dal passaggio da uno stato in cui si è TOTALMENTE DIPENDENTI e PARTE INTEGRANTE di un altro corpo ad uno stato in cui si è indipendenti per la quasi totalità delle funzioni vitali, eccetto l'alimentazione che può essere fornita da qualunque altra persona (e non solo) al mondo.

Perdonami, ma ciò che dici è falso... solo la respirazione e l'alimentazione (e anche su questa potrei aver riserve) cambiano sostanzialmente, tutte le altre funzioni vitali (cuore, fegato, reni, etc etc) restano tali e quali a "prima del fattaccio" :D

CITAZIONE
Ovviamente non mi riferivo a tutta la filosofia, solo a quella branca che perde tempo con il problema della seconda vita. Un po' come quei fisici che studiano la lanugine ombelicale.

Al di là dell'interesse che ogni scienziato nutre per ciò che vuole :D (altrimenti dovremmo limitarci a fare ciò che dice qualche agenzia strana? Io preferisco essere libero di fare ricerca su ciò che voglio...), il compito PRINCIPALE della filosofia è l'uomo. Non mi sembra un problema di lanugine ombelicale, se il risultato è l'uccisione di esseri umani!

CITAZIONE
:woot:

Non so nuotare, cosa succede se annego? passo direttamente alla terza vita? :D

No, rimani sott'acqua a farti sbranare gli alluci dai diavoli acquatici :D

Edited by Kajetan - 3/3/2012, 00:04
 
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Dominicus OP
view post Posted on 2/3/2012, 21:59     +1   -1




Aborto e infanticidio pari sono

di Mario Palmaro
02-03-2012



L’infanticidio è un diritto delle donne. Lo sostiene, con qualche opportuna sfumatura dialettica, il Journal of Medical Ethics di Melbourne, che in un recente articolo spiega le buone ragioni che legittimano l’uccisione di un neonato, quando le sue condizioni di salute siano compromesse.

L’articolo rilancia una vecchia idea del vecchio bioeticista australiano Peter Singer, e ne ripropone il ragionamento di fondo. La nostra società – scrivono in sostanza gli autori della rivista di Melbourne – ha ormai legittimato la soppressione del concepito con l’aborto volontario, giustificandolo con le più svariate motivazioni. Ora, proseguono, non esiste alcuna differenza davvero sostanziale tra un concepito di uomo e un neonato. Dunque, se è legittimo per le leggi uccidere un feto di tre mesi, lo Stato non debba permette di fare lo stesso con un neonato handicappato.

Il caso australiano è un esempio perfetto di ragionamento che muove da premesse corrette per giungere a conclusioni coerenti, anche se aberranti. E’ infatti sacrosanto che nascituro e neonato non sono dissimili nelle loro qualità essenziali; ed è altrettanto logico che questa identità umana deve comportare un giudizio di valore pressoché identico. Logico, per concludere, che aborto e infanticidio siano parenti stretti, e che sia contraddittorio disciplinarli in maniera opposta fra loro.

L’errore sta nel teorizzare che la legittimazione diffusa dell’aborto dovrebbe allargarsi all’infanticidio, invece che invertire il percorso. E accorgersi che il rispetto della vita già nata dovrebbe essere estesa a tutela del non ancora nato. Ma per il resto, questi esponenti della cultura della morte contribuiscono, paradossalmente, a mostrare che “il re è nudo”. Dicono cioè, un po’ cinicamente, quello che talvolta gli stessi esponenti della cultura della vita si dimenticano: e cioè che l’aborto è uccidere un essere umano, tale quale lo si facesse morire dopo la nascita.

Chi si straccia le vesti per la proposta choc degli australiani, farebbe bene a ragionare per un momento: e a rendersi conto che la brutalità dell’infanticidio è del tutto analoga alla brutalità di ogni aborto legale. E a riflettere intorno alla assurdità di essere contro l’infanticidio (cose che, per ora, accomuna la gran parte della gente), ma a favore dell’aborto e delle leggi che lo regolamentano.

Di più: le società che accettano l’eliminazione eugenetica dei non ancora nati (e in questo, l’Italia non è seconda all’Australia), prima o poi sono costrette a scivolare verso l’infanticidio. Melbourne e Sparta non sono state mai così vicine: il Taigeto e le teorie eleganti e pulite sull’aborto praticato “per sconfiggere la talassemia” sono facce della stessa medaglia, smorfie della stessa Gorgone mostruosa.

E’ logico che l’idea di vedere davanti a sé un neonato, e di ammazzarlo sia pure “per motivi pietosi” disturba il sonno delle persone ben pensanti. Ma quello stesso sonno dovrebbe essere inquietato dal pensiero che già oggi, ogni giorno, con i soldi dei contribuenti e dello Stato, negli ospedali pubblici di mezzo mondo lo stesso trattamento viene riservato ai figli di donna non ancora nati.

Solo dosi da cavallo di ipocrisia possono rendere opaca questa verità. Gli studiosi australiani – epigoni della Rupe Tarpea – ci dicono che ogni uomo non vale niente, se non ha una qualità della vita accettabile: che sia nascituro, neonato, adulto o vecchio, poco importa. O siamo disposti a ribaltare il tavolo sul quale si gioca questa vergognosa partita – fatta di embrioni prodotti, usati, selezionati e gettati via e di ammalati morti di fame e di sete – oppure dobbiamo rassegnarci a vedersi sviluppare, inesorabile, una coerente striscia di orrori che renderanno dilettanteschi i protocolli artigianali del dottor Mengele.

E dovremo anche imparare a smetterla di dare lezioni di falsa moralità a cinesi, indiani, coreani che selezionano e uccidono prima della nascita i feti, solo perché sono femmine. Noi, gente per bene d’Europa e degli States, li selezioniamo e li uccidiamo, solo perché sono down.
 
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11 replies since 29/2/2012, 18:09   129 views
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