Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

Introduzione al Salterio

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TotusTuus
view post Posted on 9/11/2011, 20:51     +1   -1




I Salmi: carattere e contenuto

King_David



I Salmi sono canti sacri che, come un insieme religioso-storico, avevano in primo luogo lo scopo di trasfigurare la liturgia sacrificale del Vecchio Testamento per mezzo della poesia e della musica. Non ultimo, però, era anche quello di rendere più interiore e spirituale la Legge mosaica ed il culto religioso. In questi canti trovasi una sovrabbondanza di sentimenti di fede, di confidenza in Dio, di amore, di adorazione, di gratitudine, di lamento e preghiera, di contrizione di cuore e di profonda vitalità spirituale, espressa in modo semplice e sublime. Secondo il loro carattere letterario si possono distinguere nei Salmi:
Gli inni, quel canto sostenuto e altamente poetico di lode di (Jahwè) o del Messia, come per es. i Salmi XXVIII, LXVII, XCII, CIX.
I canti spirituali, che, svolgendosi in forma spigliata, hanno per oggetto i rapporti intimi e pieni di fiducia dell'anima con Dio, come per es. i Salmi XXII, LXXXIII, CXXX.
La poesia didascalica, una lode della virtù, unita ad una istruzione, ed all'incitamento all'esercizio della virtù stessa. L'oggetto di questi canti è generalmente la pietà, come per es. nei Salmi I, CXXVII; o la gioia nella Legge e nell'osservanza di essa, come nei Salmi XVIII b, CXVIII; oppure la provvidenza e la ricompensa divina, come nei Salmi XXXVI, LXXII; finalmente anche la considerazione morale-religiosa della storia, come per es. nei Salmi LXXVII, CV.
La semplice preghiera salmodica, come espressione di adorazione, di lode, di azioni di grazie, di penitenza, ecc.
Meritano particolare menzione, per il loro contenuto, i Salmi messianici. Nella poesia d'Israele essi rappresentano la lirica profetica, ed hanno per oggetto il futuro Messia e l'opera sua. Se il senso della parola in questi Salmi si riferisce esclusivamente al Messia, il Salmo è allora direttamente messianico. Il Nuovo Testamento e la traduzione ci indicano come tali i Salmi: II, XV, XXI, XLIV, LXXI e CIX. Solo in parte, o figuratamente messianici, sono i Salmi che si riferiscono principalmente a un personaggio storico o a qualche disposizione del Vecchio Testamento, ma che però sta in rapporto col Messia come immagine (typus<i>) col suo prototipo (<i>antitypus). Di tali Salmi sono per es. il LXVIII e il CVIII, e questi passi dei Salmi: XVII, 51; LXXXVIII, 20 segg. I Salmi messianici sono in perfetta consonanza con le grandi promesse del Messia fatte dai profeti.
Un gruppo a parte viene formato dai cosidetti Salmi imprecatori, salmi in cui trovano il loro sfogo la maledicente avversione verso i propri nemici. Il loro commento merita particolare attenzione, poichè per questi salmi minaccia di cadere un'onta su quel Salterio, per altro così profondamente religioso. E questo, perchè quel genere di preghiera sembra dimmetralmente opposto allo spirito del Cristianesimo.
Con particolare criterio liturgico sono stati riuniti insieme i Salmi graduali (CXIX-CXXXIII). Il loro nome poggia direttamente sull'iscrizione "Canticum graduum" che portano nella Volgata e nei Settanta. Secondo i più antichi scrittori ebrei questi salmi dovevano esser cantati nel primo giorno della grande festa dei Tabernacoli per la cerimonia dell'aspersione che si faceva sopra i quindici gradini che conducevano dal cortile delle donne a quello degli uomini. Tale spiegazione appare assai dubbia. Questi Salmi sono in realtà canti di pellegrinaggio; un libro di laudi per gl'Israeliti che si recavano a Gerusalemme, e per il tempo che restavano nella Santa Città. A questo gruppo appartengono ancora i cosiddetti Salmi 'Alleluja' (CXII-CXVII), gruppo di salmi che incomincia e finisce con entusiastiche elevazioni di lode. I Salmi allelujatici formavano la preghiera dei giorni festivi nella liturgia ebraica. Essi venivano cantati per la festa del novilunio, per quella della dedicazione del Tempio e nelle tre grandi giornate di pellegrinaggio: Pasqua, Pentecoste e festa dei Tabernacoli. Finalmente, tra questi gruppi di Salmi è da notarsi quello dei sette Salmi penitenziali: VI, XXXI, XXXVII, L, CI, CXXIX, CXLII. Sono questi canti pieni di umile spirito di penitenza e di fiducia nella grazia e nella misericordia del Signore.

(P. Atanasio Miller O.S.B., I Salmi. Introduzione alla loro storia, spirito e uso lèiturgico, SEI)
 
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