Gesù Cristo, venuto al mondo per esser via verità e vita di tutti gli uomini, a tutti dona la sua grazia, tutti chiama e attira a sé, a tutti fa udire il suo amorevole invito: Si quis vult post me venire.
Queste chiamate del Signore, varie e multiformi come la grazia attuale di cui sono l'espressione, operano direttamente o indirettamente sulle nostre facoltà spirituali, l'intelligenza e la volontà, illuminando la prima e corroborando la seconda, per far ad esse produrre buoni desideri ed atti soprannaturali degni della vita eterna.
Ma Dio che è ricco in misericordia e che liberamente, prout vult, distribuisce i suoi doni, suol far udire ad alcune anime « una chiamata di predilezione », invitandole, con la vocazione religiosa a seguir più da vicino Gesù Cristo, con la pratica dei consigli evangelici.
Tutte però le divine chiamate, tanto le comuni quanto le speciali, hanno per fine l'esercizio delle sante virtù, e il conseguimento della santità e perfezione, « avendoci il Signore fin dall'eternità eletti in Cristo, perché fossimo santi e irreprensibili al suo cospetto, nella carità » (Ephes. I, 4).
Tratteremo pertanto in questa Prima Parte:
• dei buoni desideri, lumi e ispirazioni del Signore;
• della vocazione religiosa; dell'esercìzio delle virtù; della perfezione.
« Beate le anime che ascoltano le chiamate del Signore e dalla sua bocca ricevono parole di santificazione! Beate le orecchie che, chiuse ai rumori del secolo, accolgono i rivoli del divino sussurro! Beati gli occhi che sdegnando le cose della terra, si affissano a quelle del cielo! Beati quelli che ar dono dal desiderio di attendere unicamente al Signore, e scuotono da sé ogni impaccio! Essi troveranno la pace, la santificazione e la vera beatitudine » (Imit. di Cristo, lib. III , c . 1.).
San Paolo della Croce