Angeloflove85 |
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| Mi unisco a Carlotta e a Domenico, per quanto riguarda il Vangelo di san Giovanni... Ma il mio cuore è interamente in adorazione per il Cantico dei cantici. Nell'AT, mi ha sempre trasmesso forza, il passo in cui il popolo di Israele viene liberato dalla schiavitù d'Egitto che è al contempo uno specchio dell'umanità redenta dal Signore ma contestualmente sempre immersa nelle sue fragilità e paure, tant'è che gli schiavi, nonostante la liberazione, rimpiangevano la prigionia. La responsabilità delle loro azioni e la possibilità di scelta, evidentemente, era vissuta come una incognita. La libertà di Dio non conosce confini né frontiere... L'immagine del deserto è una costante nell'AT e nel Vangelo: nella libertà del cuore, appunto il deserto, abbiamo bisogno della testata d'angolo sulla quale eregere la nostra esistenza per non cadere vittime delle tempeste di sabbia. Nel Vangelo, invece, mi hanno coinvolta le narrazioni circa la visita dell'arcangelo Gabriele alla Vergine Maria - il Magnificat -, e la vicenda in cui Gesù seduto vicino ad un pozzo, incontra la samaritana e, parla di se stesso come 'acqua viva' di cui dissetarsi.
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