Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

«Il feto prova dolore». Allora rispettiamolo...

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TotusTuus
view post Posted on 22/10/2010, 10:41     +1   -1




«Il feto prova dolore». Allora rispettiamolo...

di Carlo Bellieni



Strana la gente: spesso guarda le cose ma non vede l’evidenza. E ancor più strana la stampa, che mentre discetta su quale sia il miglior metodo abortivo, racconta le sensazionali scoperte sulla vitalità e le capacità del feto. È capitato in questi ultimi tempi sulla stampa italiana, e ci ha sconcertato, non perché ci dispiaccia che si parli della bellezza della vita prenatale, ma perché non si vogliono trarre le ovvie conseguenze e rispettarla. È un atteggiamento divergente, che fa in modo che del 'feto' si parli come si parla di un cervo impagliato: bello, ma non ci commuove. Invece dovrebbe, perché le belle capacità descritte sui giornali sono quelle di chiunque di noi prima di essere nato, e dei nostri figli, che imparano a conoscerci già prima della nascita.
Già, perché dentro il pancione il bambino percepisce voci e risate, impara la lingua della mamma e i suoi gusti alimentari. E la ricerca scientifica ci mostra come si muove, come risponde agli stimoli, anche a quelli dolorosi, perché dalla metà della gestazione il feto è in grado di sentire il dolore. Le ricerche in questo campo sono pubblicate sulle maggiori riviste di medicina, insieme agli studi sul diabete o sulla depressione.
Ad esempio Julie Mennella, dal Texas ha studiato come si formano i gusti alimentari nel feto, l’irlandese Hepper come impara le voci prima di nascere. Hans Veldman e Catherine Dolto hanno studiato come entra in contatto con mamma e papà prima di nascere e come questi possano comunicare con lui/lei attraverso una metodica detta 'aptonomia', basata sulle carezze attraverso la parete del pancione e ormai è un’abitudine mostrare le immagini a tutto tondo del feto che si succhia il dito, che ride, che piange. Sunny Anand ha per primo studiato nel 1987 il dolore del feto che è ormai un’evidenza, nonostante tentativi di screditarla basati su dati obsoleti riguardo l’incapacità di percepire le sensazioni se la corteccia cerebrale non è sviluppata, ben smentite dagli studi recenti sulle capacità percettive degli adulti con danno cerebrale grave. E sull’incomprensibile equazione che, siccome il feto dorme quasi sempre, allora non sentirebbe il dolore: ma queste persone non hanno mai avuto un mal di pancia che li ha fatti svegliare e gridare nel sonno?
Ma non basta: oggi possiamo anche curare il feto, operandolo dentro il pancione per una serie sempre maggiore di malattie, con esiti sempre migliori, trattandolo per quello che in realtà è: un paziente, un bambino malato. Allora come non vedere l’evidenza?
Quello è una persona: soffre, piange, ride, scalcia, ha un cuore che batte, delle piccolissime ovaie se è una bambina e una memoria. Invece assistiamo a paradossi anacronistici.
Il primo è che questa età della vita non abbia un medico specifico, come il pediatra per i bimbi già nati, il ginecologo per le donne, il gerontologo per i vecchi, costringendo il medico della mamma a fare il tuttologo e curare il feto come un paziente ma anche come un’appendice della mamma. Il secondo paradosso è che se muore non viene riconosciuta alla famiglia la possibilità di avere un’astensione dal lavoro per il lutto, a dargli un nome, a iscriverlo all’anagrafe, come invece avviene nella laica Francia.
Terzo paradosso, è che in diversi Paesi occidentali (non in Italia, per fortuna) può essere abortito con un’iniezione di digossina nel cuore anche quando è così sviluppato da poter sopravvivere una volta fuori del pancione, uscito dal quale, un attimo dopo è (per magia?) diventato intoccabile. Non voler vedere l’evidenza ci riporta indietro a memorie che speravamo sepolte: sembra tanto tempo, ma sono pochi anni.
 
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wise
view post Posted on 22/10/2010, 12:17     +1   -1




Dopo quanto tempo dal concepimento si può iniziare a definirlo feto?

 
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view post Posted on 22/10/2010, 15:16     +1   -1
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Anche se non provasse dolore, non sarebbe giusto ucciderlo.
 
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Kajetan
view post Posted on 22/10/2010, 15:19     +1   -1




Prima di quale evento si può smettere di considerarlo umano?
 
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wise
view post Posted on 23/10/2010, 10:10     +1   -1




Troppo comodo caro Kajetan. Incomincia a rispondere alla mia domanda.
 
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Angeloflove85
view post Posted on 23/10/2010, 11:08     +1   -1




La vita inizia con il concepimento. Il problema temporale tra il feto e l'embrione è alquanto illogico.
Il feto è l'embrione a cui è stato riconosciuto il diritto di svilupparsi, così come l'uomo è il feto giunto a compimento evolutivo, da feto a bambino.

 
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wise
view post Posted on 23/10/2010, 12:11     +1   -1




Tu sei giovane e candida ed hai risposto ingenuamente. Invece Kajetan, che è un vecchio volpone, ha fiutato la trappola ed ha preferito aggirare la questione. :D
 
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Adolfo della Rovere
view post Posted on 23/10/2010, 21:56     +1   -1




CITAZIONE (wise @ 22/10/2010, 13:17)
Dopo quanto tempo dal concepimento si può iniziare a definirlo feto?

Parlo da ignorante in materia: a logica, dal momento in cui prende forma umanoide direi.

Il problema reale è il derimere quando, esattamente, l'anima "prende possesso" del corpo. L'anima è il principio fondamentale secondo cui possiamo stabilire con certezza il fatto che un essere umano sia o meno tale, ergo direi che è la discriminante più logica da un punto di vista etico. Ora, non dispondendo di mezzi adeguati per scoprire quando questo accada, è ragionevole supporre che possa essere in un qualunque momento dall'ingresso dello spermatozoo nell'ovulo in poi.

Questo, però, apre un altro interrogativo. Ovverosia... Quando nelle prime settimane/primissimi mesi vi è il rischio concreto di un aborto spontaneo, l'anima è già presente o vi è un aborto spontaneo perchè non vi è un'anima e quindi il corpo è (scusate il gioco di parole) inanimato?

In dubio libertas, mi pare si dica. Personalmente nel dubbio sono contrario, salvo i tre casi canonici (stupro, malforzazione grave, rischio di vita da parte della madre).
 
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Kajetan
view post Posted on 24/10/2010, 15:44     +1   -1




CITAZIONE (wise @ 23/10/2010, 13:11)
Tu sei giovane e candida ed hai risposto ingenuamente. Invece Kajetan, che è un vecchio volpone, ha fiutato la trappola ed ha preferito aggirare la questione. :D

Kajetan, che capisce poco, ritiene invece che "bambino" e "anziano", così come "feto" o "embrione" siano modi di indicare l'ETA' di un essere umano e il suo stadio di sviluppo, non modi di limitarne la dignità e/o i diritti a vivere ;)

CITAZIONE (Adolfo della Rovere @ 23/10/2010, 22:56)
i tre casi canonici (stupro, malforzazione grave, rischio di vita da parte della madre).

Canonici? E per chi? :huh:
 
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Adolfo della Rovere
view post Posted on 24/10/2010, 16:46     +1   -1




Uhm... Errore mio probabilmente.

Non dovrebbero essere gli unici tre casi in cui l'aborto è eticamente accettabile anche per la Chiesa? O quantomeno... Mi risultava così. Ripeto, magari ho capito male io o era mal informato chi me l'ha detto.
 
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Dominicus OP
view post Posted on 24/10/2010, 18:36     +1   -1




Forse era male informato chi te l'ha detto...
 
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view post Posted on 24/10/2010, 20:24     +1   -1
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CITAZIONE (Adolfo della Rovere @ 24/10/2010, 17:46)
Non dovrebbero essere gli unici tre casi in cui l'aborto è eticamente accettabile anche per la Chiesa?

L'aborto, per la Chiesa e per chi la segue, non è eticamente accettabile in nessun caso.
Né in caso di pericolo di morte per la madre, laddove intervenire attivamente per provocare l'aborto e salvare la madre E' effettivamente eseguire un aborto.
Né in caso di stupro, perché la vita è un dono, da qualunque parte essa venga.
Né tantomeno in caso di malformazione, perché Dio ci dona i figli perché noi li amiamo, non perché li uccidiamo.

Diverso è il caso in cui si possa trovare una madre in gravidanza, con uno stato di salute pessimo e che rischi la vita, e che, procedendo con le cure necessarie, ci possa essere la possibilità di perdere il bambino. Lì, visto che non c'è nessun tentativo di terminare attivamente la vita del bambino, non c'è neppure il peccato.
 
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Adolfo della Rovere
view post Posted on 25/10/2010, 00:33     +1   -1




Caput. Errore mio. ^^

La prossima volta chiedo, prima di far figuracce. ^^'
 
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wise
view post Posted on 25/10/2010, 08:02     +1   -1




CITAZIONE (Kajetan @ 24/10/2010, 16:44)
CITAZIONE (wise @ 23/10/2010, 13:11)
Tu sei giovane e candida ed hai risposto ingenuamente. Invece Kajetan, che è un vecchio volpone, ha fiutato la trappola ed ha preferito aggirare la questione. :D

Kajetan, che capisce poco, ritiene invece che "bambino" e "anziano", così come "feto" o "embrione" siano modi di indicare l'ETA' di un essere umano e il suo stadio di sviluppo, non modi di limitarne la dignità e/o i diritti a vivere ;)

Continui a non rispondere.

Anche ammettendo per buona la tua precisazione, devi definire entro quale limite di tempo si definisce embrione e quindi entro quale limite di tempo si definisce feto.
 
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Kajetan
view post Posted on 25/10/2010, 08:09     +1   -1




CITAZIONE (wise @ 25/10/2010, 09:02)
CITAZIONE (Kajetan @ 24/10/2010, 16:44)
Kajetan, che capisce poco, ritiene invece che "bambino" e "anziano", così come "feto" o "embrione" siano modi di indicare l'ETA' di un essere umano e il suo stadio di sviluppo, non modi di limitarne la dignità e/o i diritti a vivere ;)

Continui a non rispondere.

Anche ammettendo per buona la tua precisazione, devi definire entro quale limite di tempo si definisce embrione e quindi entro quale limite di tempo si definisce feto.

Amico mio, l'italiano è una bella lingua, in cui ogni parola ha un significato... se non conosci l'embriologia, non è colpa mia ;)

Embrione: fino a 2 mesi
Feto: oltre 2 mesi

Credevo che non dovessimo andare a specificare anche il significato delle parole nella lingua italiana, però visto che è così spero la prossima non sarà chiedermi (similmente) la differenza tra infante, bambino, ragazzo, giovane, adulto, anziano, vecchio, decrepito e mummia :D

E resta il fatto INCONTROVERTIBILE che sia l'embrione, sia il feto, sia il bambino, sia l'adulto, sia il vecchio siano niente più che parole che specificano lo stadio di sviluppo di una stessa entità, che chiamiamo ESSERE UMANO. O anche questo pone problemi?
 
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