Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

E le "chierichette"?

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gaudete semper
view post Posted on 7/11/2007, 08:19     +1   -1




Come organista,frequendo da tempo molte parrocchie e in alcune di queste assisto a volte a dei veri e propri scontri circa l'accesso al presbiterio alle bambine che desiderino prestare servizio all'altare.Personalmente non vedo cosa ci sia di male;il desiderio è legittimo,tanto più se il comportamento è buono.Non ho mai visto sporgere,sotto la cotta di chierichetto,piedi caprini o code demoniache.....Eppure,in molte chiese la "resistenza" è forte...perfino nei confronti dei lettori di sesso femminile. Roba dell'altro mondo!
C'è qualcuno fra di voi che può indicarmi quanto dice (se si è espressa in merito) la Chiesa,o tutto è lasciato alla :wacko: prepotenza del sacrestano di turno o alla (più comprensibile,ma non meno dannosa) pigrizia di qualche vecchio parroco ?
 
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Kajetan
view post Posted on 7/11/2007, 09:16     +1   -1




Guarda, ti dico quello che so (potrei anche sbagliarmi, ma la mia esperienza è questa):
circa una quindicina di anni fa, insieme al viceparroco (allora molto giovane), decidemmo di iniziare alcune bambine (che lo desideravano) al servizio dell'altare. All'epoca ne eravamo entusiasti, e la cosa è andata avanti per diversi anni, fin quando lo stesso prete (che sta ultimando il dottorato in Liturgia a Roma) non mi ha avvisato della stesura di un documento che VIETA alle donne di servire durante l'Eucarestia (di più non saprei dirti).
Da allora sono stato molto restio a permetterlo, anche se il mio attuale Parroco mi ha fatto notare che a Colonia, durante la GMG, il Papa stesso ha utilizzato delle fanciulle (non so se il merito sia suo e del buon Marini...).
Rebus sic stantibus, io uso solo ragazzi (o adulti maschi, nelle cerimonie più solenni)...
 
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TotusTuus
view post Posted on 7/11/2007, 09:42     +1   -1




Sull'argomento c'è già una discussione apposita. Piccola annotazione: a ciascuno il suo, principio di giustizia.
 
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Kajetan
view post Posted on 7/11/2007, 10:11     +1   -1




Ops... non lo sapevo, l'ho appena cercata e trovata... ora copio un post di Raimondo che spiega bene:

CITAZIONE
Della congregazione PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, lett. Further to recent ad un vescovo circa i ministranti da ammettersi al servizio dell'altare, Prot. N. 2451/00/L, 27 luglio 2001: Notitiae, 37(2001) 397-399 (inglese). 38(2002) 46-48 (italiano).
[Di recente, un vescovo ha chiesto alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti se un vescovo diocesano possa obbligare i suoi sacerdoti ad ammettere donne o fanciulle nel servizio dell'altare. Questo dicastero ha ritenuto opportuno inviare al vescovo in questione la presente lettera e, considerata la sua importanza, ha deciso di pubblicarla qui di seguito in una traduzione italiana].

Eccellenza,
Con riferimento alla nostra recente corrispondenza, questa Congregazione ha deciso di procedere ad un rinnovato studio delle questioni concernenti l'eventuale ammissione di fanciulle, donne adulte e religiose, accanto ai fanciulli, come ministranti nella liturgia.
Nell'ambito del presente esame, questo dicastero, ha consultato il Pontificio Consiglio per i testi legislativi che ha risposto con una lettera in data 23 luglio 2001. La risposta del pontificio consiglio è stata di aiuto, perché ha riaffermato che le domande sollevate da questa congregazione - inclusa quella se una legislazione particolare possa obbligare i singoli sacerdoti, quando celebrano la santa messa, a ricorrere al servizio delle donne all'altare - non riguardano l'interpretazione della legge, ma, piuttosto, concernono la corretta applicazione della medesima normativa. La risposta del succitato pontificio consiglio, pertanto, conferma l'interpretazione di questo dicastero, secondo la quale la questione rientra nell'ambito delle proprie competenze, delineate dalla Costituzione apostolica Pastor bonus, § 62. Alla luce di tale autorevole risposta, questo dicastero, avendo risolto alcune questioni rimaste ancora insolute, ha potuto concludere il proprio studio e, ora, desidera fare le seguenti osservazioni.
Come risulta chiaramente dalla Responsio ad propositum dubium circa il can. 230 § 2 del Codice di diritto canonico, data dal Pontifìcio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi e dalle direttive di questa congregazione, volute dal santo padre per provvedere all'ordinata attuazione del disposto del can. 230 § 2 e della sua interpretazione autentica (cf. Lettera circolare ai presidenti delle Conferenze episcopali, Prot. n. 2482/93, del 15 marzo 1994, in Notitiae 30[1994] 333-335), il vescovo diocesano, in quanto moderatore della vita liturgica della diocesi affidata alla sua cura pastorale, ha l'autorità di consentire il servizio delle donne all'altare, nell'ambito del territorio affidato alla sua guida. Tale libertà, inoltre, non può essere condizionata da richieste favorevoli ad una certa uniformità fra la sua diocesi e le altre, in quanto ciò determinerebbe, logicamente, l'eliminazione della necessaria libertà di azione del singolo vescovo diocesano. Piuttosto, dopo aver ascoltato il parere della conferenza episcopale, il vescovo deve basare il suo prudente giudizio su ciò che ritiene accordarsi maggiormente con le necessità pastorali locali, al fine di conseguire un ordinato sviluppo della vita liturgica nella diocesi affidata al suo governo pastorale. Nel fare ciò, il Vescovo terrà in considerazione, fra l'altro, la sensibilità dei fedeli, le ragioni che motiverebbero un tale permesso, i differenti contesti liturgici e le assemblee che si riuniscono per la santa messa (cf. Lettera circolare ai presidenti delle conferenze episcopali, 15 marzo 1994, n. 1).
In ossequio alle citate istruzioni della Santa Sede, in nessun caso tale autorizzazione può escludere gli uomini, o, in particolare, i fanciulli, dal servizio all'altare, e nemmeno può obbligare che i sacerdoti della diocesi ricorrano a ministranti di sesso femminile, in quanto «sarà sempre molto appropriato seguire la nobile tradizione di avere dei fanciulli che servono all'altare» (Lettera circolare ai presidenti delle conferenze episcopali, 15 marzo 1994, n. 2). Naturalmente, rimane sempre l'obbligo di promuovere gruppi di fanciulli ministranti, non da ultimo, per il ben noto aiuto che, da tempo immemorabile, tali iniziative hanno assicurato nell'incoraggiamento di future vocazioni sacerdotali (cf. ibid.).
Per quanto concerne l'eventuale vantaggio pastorale offerto alla situazione locale dalla presenza di donne ministranti all'altare, sembra utile ricordare che i fedeli non ordinati non hanno alcun diritto di svolgere tale servizio. Piuttosto, è dai sacri pastori che essi possono esservi ammessi (cf. Lettera circolare ai presidenti delle conferenze episcopali, 15 marzo 1994, n. 4; cf. anche can. 228 § 1; Istruzione interdicasteriale 14, Ecclesiae de mysterio, 15 agosto 1997, n. 4. in Notitiae 34[1998] 9-42). Pertanto, qualora vostra eccellenza ritenesse opportuno autorizzare il servizio di donne all'altare, rimarrebbe importante spiegare chiaramente ai fedeli la natura di tale innovazione, affinchè non si abbia alcuna confusione e con ciò si danneggi lo sviluppo di vocazioni al sacerdozio.
Avendo cosi confermato e ulteriormente chiarito i contenuti della sua precedente risposta a vostra eccellenza, questo dicastero - che considera normativa la presente lettera - desidera assicurarla della sua gratitudine per avere avuto l'occasione di approfondire ulteriormente la presente questione.
Con ogni migliore augurio e distinto ossequio, mi confermo, sinceramente suo in Cristo,
Jorge A. card. Medina Estévez, prefetto
mons. Mario Marini, sotto-segretario

 
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gaudete semper
view post Posted on 7/11/2007, 13:16     +1   -1




Grazie! Ma,ignorante come sono,non ho ben compreso cosa significa "...a ciascuno il suo.."Se fossi illuminato...
 
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TotusTuus
view post Posted on 7/11/2007, 13:34     +1   -1




Sono contrario alle "chierichette" proprio per il fatto che Dio ha assegnato a ciascuno un suo compito. Inun aparocchia c'è spazio per tutti: perchè non impiegare le fanciulle nel coro?
 
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Kajetan
view post Posted on 7/11/2007, 14:35     +1   -1




Nonché per le letture (almeno nelle Parrocchie come la mia, dove i maschietti vergognosi abbondano :D)?
 
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PRAECENTOR
view post Posted on 7/11/2007, 22:56     +1   -1




Ora che è stato aperto uno spiraglio alle donne per il servizio dell'altare, richiuderlo sarà difficilissimo se non impossibile. Sapete bene che promulgare norme non è (più) sufficiente, un minimo di consenso da parte dei preti ci vuole, l'obbedienza...non è più una virtù.
Se si vogliono privilegiare gli uomini credo l'unica sia valorizzare i minsitri istituiti (lettori ed accoliti istituiti) considerando l'utilizzo del chierichetto come stato temporaneo, vivaio di possibile orientamento per i ministeri stessi, nonchè come vivaio vocazionale per il diaconato e il sacerdozio. D'altra parte il bambino che serve messa è teologicamente messo in discussione: storicamente la giovane età suppliva con la "purezza" alla mancanza del sacramento degli ordini minori e il servizio era prestato instar clericorum. Ora la concezione è completamente cambiata e sono da valorizzare gli adulti che promettono di prestare questo servizio per tutta la vita come ministero per la Chiesa. Di conseguenza il servizio dei bambini va visto solo come una palestra di orientamento in funzione dei ministeri istituiti e ordinati. E siccome tali ruoli sono solo maschili, si traggano le conseguenze del caso.
 
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TotusTuus
view post Posted on 7/11/2007, 23:17     +1   -1




Certo, infatti, proprio per questo scopo, sarebbe bene che i chierichetti fossero maschi. Il chierichetto quindi come potenziale diacono o sacerdote. Non mi piace neppure l'abuso dei ministri staordinari dell'Eucarestia. Anche in questo caso, dovrebbero, in casi di reale necessità, coadiuvare il sacerdote gli accoliti e i diaconi. Non vedo giusto affatto che una suora possa distribuire la S. Comunione.
 
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zitello
view post Posted on 6/3/2013, 08:53     +1   -1




Le chierichette potrebbero prendere il posto delle damigelle perché abbiano un ruolo non puramente decorativo e quindi in un certo senso profano.
Si consideri tra l'altro che nell'usanza siciliana della conzata do lettu spetta rigorosamente alle donne in quanto ritenute pure preparare il letto degli sposi
 
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Kajetan
view post Posted on 9/3/2013, 16:48     +1   -1




Ehm, e le "damigelle" cosa sarebbero? O.o
 
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10 replies since 7/11/2007, 08:19   732 views
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