CITAZIONE (PRAECENTOR @ 9/5/2006, 13:43)
Semmai, con tutto il rispetto, trovo che sia un pò fuori luogo Raimundus quando dice che tanto è un problema accademico. Questo topic aperto da me voleva infatti essere un topic accademico, che personalmente trovo più stimolante di tanti altri.
Lo avevo detto con benevolenza e senza velleità polemiche per un semplice motivo; ora mi offri il pretesto per parlarne.
Ci sono alcuni che non vedono questi discorsi come stimolanti
discussioni accademiche; ci sono diversi tradizionalisti, anche non sedevacantisti, che insinuano dubbi circa la bontà (alcuni la liceità!) delle riforme pacelliane.
I sedevacantisti poi usano un Messale precedente e sebbene riconoscano, in base alla tesi guerardiana, un papato pacelliano formaliter, son pronti a disubbidire sulla Settimana Santa riformata.
La studio della storia della liturgia è una cosa bellissima.
Serve anche, per mutuare un'espressione crociana, a distinguere "ciò che è vivo e ciò che è morto" nella liturgia.
Poichè, contrariamente all'opinione (ma parlerei di aspettativa) di alcuni tradizionalisti, che pensano a un nuovo Messale tridentino che riveda quello roncalliano, son convinto che quello del 1962 rappresenterà in futuro il rito tridentino senza possibilità di emendamenti (che pure auspico), sentivo l'esigenza di sottolineare che si parla
accademicamente.
Con buona pace dei tradizionalisti di cui sopra, non ci sarà alcuna commissione che si occupi della revisione del rito tridentino. Tutto quì.