paul romo |
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| CITAZIONE (Raimundus @ 23/6/2008, 15:24) Semmai sarà lui a correggersi, scusandosi per le affermazioni contenute nelle sue catechesi.
Imprimatur teologico? Dopo il tapiro, verrò di consegnarti il gongolo. Da Avvenire: CITAZIONE Kiko: «Ripartiamo con il conforto di Pietro»
DA ROMA GIANFRANCO MARCELLI E adesso un unico obiettivo: la nuova evangelizzazione. Quarant’anni dopo, il Cammino neocatecumenale riparte da dove aveva cominciato. Lo fa sotto la spinta di un decreto di approvazione definitiva che gli dà pieno riconoscimento di ecclesialità, sgombera il terreno da tante remore spesso frutto di equivoci e incomprensioni, fissa nella cornice degli statuti regole e prerogative che la Chiesa ha lungamente vagliato, e in qualche punto ha ritoccato, prima di dare 'luce verde'. E, proprio per questo, riparte con «il conforto di Pietro, che ci è venuto incontro», come Kiko Arguello ha più volte sottolineato. Conferenza stampa un po’ sui generis, quella di ieri presso il 'centro' romano di servizio alle comunità. Non foss’altro che per le preghiere che l’hanno aperta e chiusa. Ma incontro particolare soprattutto perché, per la prima volta in assoluto, Kiko e Carmen Hernandez (assieme a padre Mario Pezzi équipe responsabile internazionale del Cammino ) affrontavano il fuo- co di fila della stampa mondiale. È stata l’occasione per fare il punto, dopo la lunga traversata nel deserto cominciata nelle baraccopoli di Madrid, Roma e Lisbona. Ma ora si guarda ad altri e non meno desolati 'deserti': come quelli della ex Germania Orientale, delle periferie di Amsterdam, di Tolone e Montpellier. Deserti spirituali come la ex Karl-Marx-Stadt (oggi Chemnitz), dove il 98 per cento della popolazione non è battezzata e dove sono di recente approdati piccoli nuclei di famiglie neocatecumenali con molti figli, accompagnati da un presbitero. La mission è quella indicata 23 anni fa da Giovanni Paolo II in un memorabile discorso ai vescovi europei: ricominciare «dal primissimo modello apostolico». E le tante polemiche sull’ortodossia, la presunta 'separatezza' dalle parrocchie, l’Eucaristia, i soldi? Arguello non si è sottratto agli interrogativi, sottolineando che, rispetto al decreto sperimentale del 2002, la versione finale degli statuti riconosce alle Messe del Cammino l’inserimento «nella pastorale liturgica domenicale delle parrocchie », con la conseguenza (per altro già prevista sei anni fa) che le assemblee sono aperte a tutti, ma che non è più necessaria la partecipazione una volta al mese alla Messa domenicale; che la comunione si riceverà in piedi sul posto, senza più l’obbligo previsto in precedenza di recarsi in processione davanti al celebrante; che tutte le altre 'concessioni' (due specie, monizioni, risonanze prima dell’omelia e rito della pace prima dell’Offertorio) sono state confermate. Quanto al 'patrimonio', semplicemente non esiste: «Il Cammino non possiede nulla, tutto è delle diocesi» ha ribadito Kiko. E il riconoscimento, quattro anni fa, della 'personalità giuridica pubblica' si riferisce al complesso dei «beni spirituali». Quali? «La catechesi e la prassi del Cammino , che noi mettiamo a servizio dei vescovi ». Da ultimo, l’annuncio che per impulso del Papa stesso, si andrà alla pubblicazione anche del Direttorio catechetico del Cammino , ossia di tutti i testi delle catechesi che servono da orientamento dei catechisti e che già hanno avuto 'l’imprimatur teologico' della Santa Sede. Consegnami pure gongolo e tapiro magari allegato con qualche specialità alimentare sarda che adoro.
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