| TotusTuus |
| | CITAZIONE (*AngelOfLove* @ 25/6/2009, 23:13) mmm... Gesù non ha istituito la chiesa... nemmeno le gerarchie del sacerdozio.. ma è altro discorso... Stando al Vangelo, come richiamato da Leonatos, non si può dubitare che Cristo abbia voluto edificare una sola Chiesa. Rileggiamo il testo (cfr. Mt 16, 13-19): Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".Dal testo emerge chiaramente la volontà di Cristo di fondare la Chiesa. Non solo, emergono pure due chiare prerogative: a. Gesù paragona la Chiesa ad un edificio e vi pone a fondamento Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa". b. La Chiesa di Cristo non potrà essere sottomessa al potere della morte: "e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". Quindi la vera Chiesa di Cristo ha come fondamento Pietro e non è soggetta al potere degli inferi. La Chiesa cattolica soddisfa entrambe le prerogative. Un'altra obiezione, mossa per lo più in ambito Protestante, riguarda la struttura gerarchica della Chiesa. Perchè ci sono i Vescovi? E' un'invenzione umana? Anche in questo caso andiamo al testo biblico. Nel libro dell'Apocalisse (Ap 21, 10-14), l'Apostolo Giovanni trascrive una visione della Gerusalemme celeste, la Chiesa intera: L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.
L'Angelo mostra all'Apostolo la Chiesa universale. Le 12 tribù richiamano il popolo dell'Antico Testamento; i 12 Apostoli, il Nuovo Testamento. Essa poggia su 12 basamenti, con i nomi dei dodici Apostoli. Gesù ha voluto che Pietro fosse aiutato nella sua funzione dai restanti Apostoli. La setssa verità è espressa dall'Apostolo Paolo nella Lettera agli Efesini: Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. Nel Vangelo emerge chiaramente che Gesù elegge Dodici Apostoli; a ciascuno affida una missione particolare. Egli crea quindi una 'gerarchia' nel gruppo. Dopo la morte e risurrezione di Cristo, i Dodici, con a capo Pietro guidano la Chiesa. Essi si preoccupano di trasmettere ad altri i compiti che Gesù aveva affidato loro. Designano quindi dei successori. Un chiaro esempio è la sostituzione del traditore, Guida Iscariota. Leggiamo il testo (At 1, 15-26): In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate era circa centoventi) e disse: "Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. Egli era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. La cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue. Infatti sta scritto nel libro dei Salmi: La sua dimora diventi deserta, e nessuno vi abiti, il suo incarico lo prenda un altro. Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione". Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. Allora essi pregarono dicendo: "Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto". Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli. La sostitizione di Giuda non certo è l'unico caso isolato. Pietro e Giovanni, ad es., delegano Barnaba. L'Apostolo Paolo nomina Timoteo e Tito. Paolo assegna agli eletti la guida rispettivamente della Chiesa di Efeso e Creta. A loro volta Timoteo e Tito faranno la stessa cosa con i loro successori...fino ad oggi. Non è questo forse un esempio di successione apostolica ininterrotta? E' chiaro che Tito riceve da Paolo il mandato di proseguire la missione assegnata da Gesù, che, comporta pure la nomina di altri pastori. La tesi è confermata non solo nell'abito scritturistico, ma pure da importanti testimonianze dei primi secoli della Chiesa: Clemete Romano, Ireneo, Tertulliano, etc.
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